NEOPAGANESIMO

Il PENTACOLO, simbolo ampiamente utilizzato 
tra i pagani moderni. Rappresenta il microcosmo 
e il macrocosmo, l'eterno ciclo, i 4 elementi 
(acqua, fuoco, terra e aria) e la quinta essenza, 
lo spirito o meglio la vita. 

Il Neopaganesimo è un movimento multiforme sorto principalmente in Occidente negli ultimi decennni.

Ad esso fanno parte un'eterogenea varietà di nuovi movimenti religiosi, ispirati ad una ripresa delle antiche spiritualità pagane.

Il Neopaganesimo include tutte quelle nuove religioni che si rifanno in modo più o meno diretto ai culti pagani dell'Europa antica. Religioni come la Wicca, che talvolta viene definita la Vecchia Religione, oppure il Fyrnsidù, il cui nome significa letteralmente "antica tradizione", si propongono come spiritualità nuove ma riportanti alla luce la Weltanschauung precristiana, ovvero quel modo di vedere il mondo che pone l'essere umano non al disopra ma all'interno del sistema della natura.

Le religioni incluse nel Neopaganesimo spaziano da filosofie di vita che si richiamano ad una continuità con passate esperienze religiose politeiste (definiti ricostruzionisti o gentili), a sistemi di credenza ispirati sempre alle religioni politeistiche pre-cristiane ma che adottano approcci nuovi, sincretici e universalistici (definiti eclettici).

Il termine neopaganesimo (nuovo paganesimo) è un neologismo basato sul termine paganesimo popolarizzato a partire dal 1968 con la pubblicazione dei primi numeri del “Green Egg”, rivista neopagana gestita dalla Chiesa di Tutti i Mondi.

Il lemma è oggi utilizzato tranquillamente dalla maggior parte delle comunità neopagane per indicare le religioni post-cristiane occidentali. Anche perché è difficile ripristinare riti e culti senza dover confrontarsi con l’evoluzione sociale, tecnologica, culturale che la società umana ha compiuto durante i secoli.

Si specifica comunque, che se dagli eclettici il termine Neopagano viene comunemente accettato, per i ricostruzionisti tale termine è da alcuni sostituito dal lemma Paganesimo.
  • STORIA
Dopo l'avvento del Cristianesimo in Europa, la religione politeista (specie quella greco-romana), cominciò ad essere chiamata con l’appellativo di “Stregoneria o Pagana”, in memoria delle sue antiche origini e del fatto che erano ancora in uso nelle campagne (pagano deriva infatti da “pagus” cioè abitante delle campagne).

Dopo il 1700 in Europa la Stregoneria, o Paganesimo, sembrava essere stata del tutto annientata.
Tuttavia, nonostante 1300 anni di sistematiche persecuzioni e di rastrellamenti condotti per secoli e su larga scala, così non fu .

L'inizio di un lento e graduale risveglio dei vecchi credi pre-cristiani cominciò a manifestarsi in particolar modo verso la fine del 1800, grazie ai contributi letterari forniti dalle opere di Charles Godfrey Leland, in particolare da Aradia or the gospel of the witches, pubblicato a Londra nel 1899, testo che indubbiamente segnò l’inizio di un nuovo avvento che trovò il suo compimento solo poche decine d’anni dopo, quando, nei primi decenni del 1900, l’antropologa Margaret Murray riuscì a ricostruire parzialmente la storia della Vecchia Religione in Europa.
Queste furono le prime pubblicazioni (seppur non scientificamente attendibili) che diedero il via a tutti quei movimenti che compongono oggi il Neopaganesimo.

L'origine storica del Neopaganesimo è quindi da collocarsi nel XIX secolo, con l'emergere del Romanticismo in Europa, questo portò alla diffusione di fenomeni quali la risorgenza vichinga nelle isole britanniche ed in Scandinavia ed il movimento Völkisch in Germania.
L'Inghilterra fu uno dei più forti epicentri della rinascita pagana, la quale comportò la comparsa dei primi gruppi druidisti e di associazioni di carattere occultistico quali l'Ordine Ermetico dell'Alba Dorata e l'Ordo Templi Orientis, le quali tentavano di mescolare nella propria dottrina elementi estrapolati dalla religione egizia, dalla Cabala ebraica e da altre tradizioni esotiche. Influenzati dal The Golden Bough di James George Frazer parecchi scrittori e artisti di prominenza furono coinvolti nell'attività occultistica.

Notevole svolta per l'ambiente neopagano si manifestò nei primi anni cinquanta quando l'inglese Gerald Gardner “fondò” nel 1954 la Wicca, oggi la religione neopagana più diffusa nel mondo.

Gli anni sessanta e settanta videro la "risorgenza" del Celtismo e la sistematizzazione dell'Etenismo con la nascita dell'Ásatrú negli Stati Uniti e in Islanda.

Tra il 1980 e i tempi contemporanei si è registrata una crescita nell'approccio guidato dal ricostruzionismo, sia nei già presenti movimenti eteni e celtisti sia con la nascita di religioni quali l'Ellenismo, il Kemetismo e del movimento neopagano esteuropeo, oltre che di religiosità (minori) quali il Cadiscismo, la Via Romana agli Dèi e l'Olimpianesimo.
  • DOTTRINA
Il Neopaganesimo poggia su un universalismo e un'apertura al pensiero relativistico che conduce a un rigetto delle strutture più formali. Controtendenze sono riscontrabili tra i ricostruzionisti.
La visione teologica è tuttavia generalmente caratterizzata da un panteismo, un monismo, un enoteismo e un animismo di raccordo tra le differenti vie neopagane, sistemi che vedono gli Dèi come rappresentazioni delle forze della natura emanate dalla Divinità ancestrale.
In quanto religioni umanistiche, relativistiche e razionalistiche, quelle neopagane non pongono l'uomo al disopra del cosmo (in qualità di essere prescelto o eletto da una qualche Entità trascendente), ma considerano l'uomo come uno degli infiniti prodotti dell'evoluzione delle cose, della natura, e dunque dell'attività ciclica e Divina che costituisce il sostrato dell'intera esistenza.
L'essere umano è dunque divino come lo è ogni cosa, e il suo posto all'interno dell'universo lo colloca in posizione di gestore e amministratore della sua società, non dell'intero mondo naturale. Il compito dell'uomo è quello di garantire la costituzione di una società armoniosa, che sia caratterizzata da un equilibrio di pace interno (ovvero di reciproco rispetto tra i vari individui) ma anche esterno, ovvero di un equilibrio che garantisca l'ordine delle leggi naturali.
A differenza delle Religioni abramitiche, che separano l'uomo dal mondo vedendo quest'ultimo come semplicemente creato in servizio alla società (annichilendolo), le religioni neopagane riallacciano i legami tra gli esseri umani e la natura di cui sono parte integrante.
Il rifiuto del trascendentismo tipico del Cristianesimo che pone Dio al di fuori del cosmo (in una dimensione spirituale opposta a quella materiale), oltre che della visione personale della Divinità (cioè in qualità di ente simile all'uomo), parallelo all'accettazione del fatto che in realtà la Divinità corrisponda al tutto, implica un annullamento della dicotomia tra il bene e il male. Nel Neopaganesimo questi non sono visti come due principi assoluti o due entità distaccate, ma sono semplicemente considerati inesistenti. Ciò che è bene e ciò che è male è una distinzione totalmente personale e versatile in base all'individuo, alla società, alla mentalità e al tempo storico.
In genere tutti i movimenti spirituali neopagani sono aperti alla scienza. L'unione olistica della spiritualità e del sapere scientifico deriva dalla consapevolezza del fatto che il dominio esplorato dal secondo è quello fisico, ovvero di tutto ciò che l'essere umano può intendere con i propri cinque sensi, mentre il dominio della prima è quello della metafisica, cioè di tutto ciò facente parte delle infinite realtà possibili che l'uomo non è in grado di percepire o immaginare con le proprie percezioni. Il punto di contatto sta nel panteismo e in tutto ciò che logicamente ne deriva, tra cui la ciclicità dell'esistenza. Quest'ultima non è vista dalle religioni neopagane come una linea retta, ma come un insieme di processi ciclici che si dispiegano a partire dal principio di tutte le cose.
  • OGGI
Al momento è difficile se non impossibile stabilire una correlazione tra quanti sono pubblicamente neopagani e quanti aderiscono privatamente a questo credo, sebbene esistono, in alcune nazioni “molti “neopagani evitano di rendere pubblico la propria appartenenza al Neopaganesimo a causa di convenzioni sociali o circostanze ambientali.
Alcuni sondaggi condotti tra il 1999 e il 2001 (tra cui il più vecchio effettuato dalla Congregazione della Dea, mentre uno studio, con dati del 2001, dall'American Religious Identification Survey) sul territorio nordamericano, calcolarono il numero dei neopagani spaziando dalle 307.000 unità (di cui 134.000 wiccani, 33.000 celtisti e 140.000 altri neopagani) alle 768.400, in una conferma generale del milione mondiale stimato da Adherents.com.
Da queste statistiche si potrebbe dichiarare esplicitamente una crescita dei neopagani costante e crescente.
Un'altra comunità neopagana consistente è quella del Regno Unito, collocata da alcuni studi di Ronald Hutton alle 250.000 persone. La cifra al 2007 è presumibilmente maggiore, ma mancano statistiche numeriche attendibili.
In termini relativi, il Neopaganesimo è attualmente il movimento religioso più rapidamente in crescita nel mondo. Tale diffusione, che sta avvenendo in modo capillare e a tutti i livelli della società, sta portando a conseguenze e cambiamenti di varia portata dal punto di vista culturale.
Il tasso di crecita è stimato al 143% annuo su scala mondiale, con un numero assoluto che tenderebbe a duplicare ogni trenta mesi.
Probabilmente l’1% della popolazione mondiale sarebbe di fede Neopagana con una prevalenza di fedeli Wiccan.
La maggior parte delle conversioni si verifica nell'Occidente postcristiano, in grossomodo costituito dall'America sia settentrionale che meridionale, dall'Europa sia occidentale sia orientale, e dall'Oceania. Gruppi di neopagani hanno tuttavia preso piede in località, non definibili postcristiane o tradizionalmente cristiane, è questo il caso del Sudafrica o dell’India.
In Italia, secondo delle stime statistiche sancite nel 199 dal CESNUR, si stima che vi siano circa 3.000 neopagani, di cui probabilmente la maggioranza wiccan.
Ultime ricerche e studi fatti sul Neopaganesimo spiegano che i convertiti sono in maggioranza cristiani in quanto il Cristianesimo è visto oggi come una religione in decadenza (secolarizzata), la cui intolleranza e il cui dualismo trascendentistico hanno portato nel corso dei secoli alla demonizzazione della vita e del mondo, al degrado della natura, all'odio per il diverso e all'oppressione della donna.
L'allontanamento dal Cristianesimo e la conversione ad altre religioni sono viste dai convertiti analizzati dal rapporto come un processo naturale e coincidente con il risveglio illuministico dell'uomo contemporaneo.

Le Religioni Neopagane principali sono:
·         Wicca
·         Celtismo o Druidismo
·         Stregoneria
·         Etenismo
·         Kemetismo
·         Dodecateismo o Ellenismo
·         Via Romana agli Dei
·         Cadiscismo
·         Esteuropeo
·         Olimpianesimo